TCC - Terapia Cognitivo Comportamentale
Cos'è la Terapia Cognitivo Comportamentale?
La terapia cognitivo comportamentale è una delle poche forme di psicoterapia che è stata scientificamente testata ed è risultata essere efficace per molti disturbi in centinaia di studi clinici. A differenza di altre forme di psicoterapia, la terapia cognitiva è solitamente più concentrata sul presente, più limitata nel tempo, e maggiormente orientata al problem-solving. I pazienti imparano competenze specifiche che possono usare per il resto della loro vita.
Tali competenze riguardano l'individuazione di pensieri distorti, la modifica di credenze disfunzionale, il relazionarsi con gli altri in modo diverso e cambiare i comportamenti.
Qual'è la teoria dietro la terapia cognitivo comportamentale?
La terapia cognitivo comportamentale si basa sul modello cognitivo il cui postulato di base afferma che il modo in cui percepiamo le situazioni influenza come ci sentiamo emotivamente. Per esempio, una persona che legge questo sito web potrebbe pensare, "Wow! Questo suona bene è proprio quello che ho sempre cercato!" e si sentirebbe felice. Un'altra persona che legge le stesse informazioni potrebbe pensare: "Interessante ma non credo che ce la posso fare." Questa persona si potrebbe sentire triste e scoraggiata. Quindi non sono le situazioni che influenzano direttamente il modo in cui le persone si sentono emotivamente quanto piuttosto i loro pensieri in quella situazione. Quando le persone sono in difficoltà spesso non pensano in modo chiaro e la loro visione delle cose è distorta in qualche modo. La terapia cognitivo comportamentale aiuta le persone ad identificare i loro pensieri angoscianti e a valutare in modo più realistico le situazioni.
I pazienti imparano poi a cambiare i loro pensieri distorti; quando riescono a pensare più realisticamente si sentono meglio. L'enfasi della terapia è anche rivolta alla soluzione dei problemi e all'avvio di cambiamenti comportamentali.
Cosa posso fare per seguire efficacemente un trattamento TCC?
Un primo passo importante è quello di fissarsi degli obiettivi. Chiedetevi: "In cosa vorrei essere diverso alla fine della terapia?" Pensate specificamente alle modifiche che desiderate fare al lavoro, a casa, nei vostri rapporti con la famiglia, amici, colleghi di lavoro, ecc.. Pensate a come i sintomi sono stati invalidanti per voi e come vorreste diminuirli o eliminarli. Pensate altre cose che potrebbero migliorare la vostra vita spaziando da interessi spirituali, intellettuali, culturali, aumentando l'esercizio fisico, diminuendo le cattive abitudini, favorendo l'apprendimento di nuove competenze interpersonali, migliorare le capacità di gestione del posto di lavoro ec.. Il vostro terapista vi aiuterà a sviluppare un elenco di obiettivi e decidere su quali intervenire e in che modo.
Come possono i terapeuti TCC aiutare i pazienti a diventare terapeuti di se stessi?
Ad ogni seduta i terapeuti cognitivo comportamentali aiutano i pazienti esponendo i problemi incontrati durante la settimana o che si aspettano di incontrare nella settimana corrente, quindi raccolgono i dati per identificare le idee ed i comportamenti che hanno interferito con le capacità dei pazienti di risolvere i problemi stessi. I terapeuti cognitivo comportamentali ottengono pazienti attivamente impegnati nel decidere da dove iniziare a lavorare. Insieme, sviluppano un "piano d'azione" o compiti a casa per i pazienti (da fare durante la settimana) per implementare soluzioni ai problemi o di apportare modifiche al loro pensiero e le azioni. Questo processo ottiene pazienti coinvolti attivamente nel proprio trattamento, si comincia a riconoscere che il modo per ottenere il meglio è quello di fare piccoli cambiamenti nel modo in cui pensano e quello che fanno ogni giorno. Al termine del trattamento, i pazienti sono in grado di utilizzare le competenze e gli strumenti che hanno imparato in terapia nella loro vita giorno per giorno.
La TCC contempla la possibilità di usare farmaci?
I terapeuti cognitivo comportamentali, essendo di natura pratici e concreti, possono discutere i vantaggi e gli svantaggi dell'uso dei farmaci con i pazienti. La maggior parte delle persone possono essere trattate senza l'ausilio di farmaci ma alcuni disturbi rispondono meglio ad una psicoterapia accompagnata dall'uso di psicofarmaci.
Se il paziente sente la necessità di un accompagnamento farmacologico può discuterne con il suo terapeuta e valutare la possibilità di una consulenza psichiatrica.
Qualora l'utente fosse contrario all'uso di farmaci in terapia, si dovrebbero valutare i risultati ottenuti con la psicoterapia nell'arco di un periodo ragionevole e qualora questi non fossero soddisfacenti, valutare l'opzione di utilizzare un farmaco per migliorare l'efficacia del percorso clinico.
Com'è possibile fare il miglior uso possibile della terapia?
Il paziente può chiedere al terapeuta di integrare la psicoterapia con letture, filmati, strumenti di sefl help e tutto ciò che può favorire il cambiamento in direzione degli obiettivi prefissati inizialmente. E' anche importante potersi preparare per ogni sessione annotando domande, curiosità ecc.. E' fondamentale trasportare un pò alla volta gli strumenti e i principi chiave della terapia nella vita di tutti i giorni.. per riassumere in poche parole, la cosa più importante per il buon esito della terapia è sforzarsi di essere parte attiva del cambiamento!!
Com'è possibile sapere se la terapia sta avendo efficacia?
Molti pazienti notano una diminuzione dei sintomi dopo sole poche settimane di terapia se hanno partecipato attivamente alle sedute e hanno rispettato le prescrizioni terapeutiche assegnategli dal clinico. Qualunque forma di modifica nello stile di pensiero, nei comportamenti e nelle emozioni rappresenta un segnale incoraggiante di cambiamento.